Giarrusso(M5S), chi lo pedinò? Interrogazione a Minniti
- ROMA - Sono passati quasi 12 mesi dalla morte del tenente colonnello Omar Pace ed è viva la voglia di verità ma non arriva alcuna risposta. È quanto afferma la famiglia di Pace per voce del legale Pablo de Luca che la rappresenta. L'avvocato chiede alla Procura di Roma che indaga su quella morte di avere notizie con urgenza del presunto pedinamento ai danni della vittima, di cui parla oggi il senatore Mario Giarrusso in una interrogazione parlamentare che ha presentato al titolare del Viminale. "Attendo dalla procura anche risposte in merito alla richiesta di riesumazione della salma e del dissequestro del tablet e della pennetta", aggiunge. De Luca ha poi presentato istanza per recuperare alcune analisi cliniche fatte da Pace poco prima della morte, "per escludere eventuali archiviazioni giustificate con un suicidio per motivi personali". La vedova del colonnello infatti ha sempre escluso che il marito si sia suicidato. Il suo avvocato chiede quindi indagini a 360 gradi "come previsto dalla legge per ricercare la verità". Il colonnello della Guardia di Finanza Omar Pace, in forza presso il primo reparto della Dia, morto suicida nell'aprile 2016, sarebbe stato pedinato durante le sue attività di insegnamento presso l'Università degli studi di San Marino, dove era docente a contratto. Risulterebbe inoltre che il pedinamento sarebbe stato eseguito da operatori della stessa Dia. A sostenerlo è il senatore 5 Stelle Mario Giarrusso, componente della Commissione Antimafia. Il colonnello sarebbe stato pedinato da 'colleghi' della Dia, da lui personalmente riconosciuti, durante una lezione tenuta presso l'Università di San Marino. A questo proposito è stata presentata un'interrogazione parlamentare a firma dei senatori M5S per chiedere al ministro dell'Interno approfondite indagini interne affinché sia verificato chi avrebbe disposto il pedinamento del colonnello Pace e per quali motivi ed in particolare chi avrebbe disposto che il pedinamento del colonnello fosse eseguito nel territorio dello Stato di San Marino e cioè in uno Stato sovrano straniero senza avere informato le autorità di polizia di quello Stato